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Daniele Zaccone

Scrittore ed Editor - Fondatore di Navigando Parole

I 6 errori più comuni nella scrittura immersiva

Scrittura immersiva: 6 errori da evitare se vuoi catturare il lettore (davvero)

Sei uno scrittore o una scrittrice e vuoi che i tuoi lettori vivano ogni scena come se fossero dentro la storia? La scrittura immersiva è la chiave. Ma attenzione: ci sono errori comuni che possono sabotare tutto il tuo lavoro. In questo articolo scoprirai quali sono e come evitarli. Pronto a scrivere come un vero narratore immersivo?

Scrivere in modo immersivo non significa solo “descrivere bene”

Molti autori pensano che per coinvolgere il lettore basti inserire descrizioni dettagliate. Ma la scrittura immersiva è molto più di questo. È una tecnica raffinata che trasforma la narrazione in esperienza diretta. E chi la padroneggia ha un vantaggio competitivo enorme nel panorama editoriale.

Ecco i 6 errori più comuni nella scrittura immersiva

1. Descrivere troppo e a caso

Errore classico: riempire il testo di dettagli sensoriali pensando che basti per “immergere” il lettore. Ma troppe descrizioni rallentano il ritmo e distolgono l’attenzione. Il segreto? Scegliere solo ciò che il personaggio nota in quel momento, in base al suo stato emotivo.

Suggerimento pratico: chiediti sempre “Perché il personaggio sta notando proprio questo?”

2. Dire invece di far vivere

“Marco era nervoso.” Sì, ok, ma a noi non interessa saperlo: vogliamo sentirlo. Mostra i pensieri spezzati, le mani sudate, il respiro irregolare. L’effetto deve essere viscerale.

Tecnica Sensoriale: usa i canali sensoriali — vista, udito, cinestesia — per far emergere l’emozione.

3. Pensare che basti la prima persona

Molti autori credono che scrivere in prima persona renda automaticamente immersivo un testo. Ma la vera immersione avviene quando la narrazione si fonde con la mente del personaggio, indipendentemente dalla persona grammaticale.

Ricorda: è la prospettiva cognitiva, non la grammatica, che crea immersione.

4. Descrivere in modo oggettivo

La realtà non è mai neutra. Se descrivi una stanza in modo freddo e oggettivo, il lettore resta fuori. Invece, se il personaggio è ansioso, quella stanza sembrerà minacciosa. Il mondo cambia in base allo stato interno del protagonista.

Domanda chiave: “Come sente il mondo il mio personaggio in questo momento?”

5. Saltare da una mente all’altra

Cambiare punto di vista all’interno della stessa scena (head-hopping) spezza l’immersività. Il lettore perde il filo e si sente sballottato.

Mantieni un solo punto di vista per scena. L’effetto sarà più profondo e coinvolgente.

6. Pensare che sia facile

Scrivere immersivo sembra naturale, ma è tutto tranne che semplice. Serve controllo, riscrittura e ascolto empatico del personaggio. Pensare di riuscirci al primo colpo è il miglior modo per restare in superficie.

Lavora per sottrazione: elimina tutto ciò che non è filtrato dal vissuto del personaggio.

Perché imparare la scrittura immersiva cambia tutto

Quando impari a scrivere in modo davvero immersivo:

  • Il lettore dimentica che sta leggendo
  • Le emozioni diventano concrete, tangibili
  • La tua scrittura acquisisce una forza magnetica

Vuoi distinguerti davvero come autore? Questa è la strada.

Vuoi scoprire quanto sei immersivo? Facciamolo insieme!

Vuoi testare il tuo livello di scrittura immersiva? Posso aiutarti. Mandami un breve estratto e lo analizziamo insieme. Oppure iscriviti alla newsletter di Navigando Parole per ricevere esercizi, sfide e strumenti dedicati a questa tecnica.

Perché camuffare il narratore è facile. Farlo sparire… è un’arte.

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