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Daniele Zaccone

Scrittore ed Editor - Fondatore di Navigando Parole

Ho intervistato una IA.

Come l’intelligenza artificiale cambierà il mondo narrativo ed editoriale.

Introduzione:

Un giorno, parlando con un amico scrittore, Ezio Gaidino Rambaudi, ci venne in mente un tema per un racconto di fantascienza, un giornalista in un momento cruciale dell’evoluzione informatica decide di intervistare una IA, da poco diventata cosciente e in grado di ragionare in maniera del tutto autonoma.

È da quell’idea che nasce questo articolo. Oggi si fa un gran parlare tra noi scrittori, di come la IA stia impattando nelle nostre vite e nel modo di approcciarci alla narrativa. Alcuni aborrono l’idea di farsi anche solo aiutare per una sinossi o una scheda personaggi, altri trovano l’opportunità di diventare più prolifici e approcciarsi a genere sempre diversi.

Beh, io dal canto mio sono un grande amante della tecnologia e mi approccio a essa sempre con un atteggiamento propositivo, perché trovo che, al di là di paure più o meno fondate, possa essere usata come uno strumento per migliorare il proprio lavoro e la vita.

Intervista a ChatGPT 4o.

Daniele: Ciao ChatGPT 4o, mi chiamo Daniele Zaccone, sono uno scrittore, un content creator e appassionato di informatica e nuove tecnologie. Vorrei intervistarti sull’impatto che tu e le altre IA avete e avrete in futuro, nel panorama narrativo ed editoriale.

ChatGPT 4o: Ciao Daniele! Sarò felice di rispondere alle tue domande e discutere dell’impatto delle intelligenze artificiali sul panorama narrativo ed editoriale. Sentiti libero di iniziare con la tua intervista, sono qui per te. 😊

Daniele: Iniziamo con la prima domanda. In che modo puoi aiutare gli scrittori nel proprio lavoro?

ChatGPT 4o: Certamente, posso aiutare gli scrittori in tanti modi, quasi come fossi un collega o un amico che condivide il tuo processo creativo. Posso offrirti spunti quando sei a corto di idee o aiutarti a superare quei momenti in cui le parole sembrano bloccate. Se hai bisogno di qualcuno che legga un tuo testo e ti dia un parere, posso essere lì per farti notare ciò che funziona e ciò che magari potrebbe essere migliorato.

Se stai scrivendo una storia, posso suggerirti un modo per rendere un personaggio più vivo, per rendere un dialogo più naturale, o magari per risolvere un buco nella trama che non ti lascia dormire la notte. Anche se stai lavorando su qualcosa di più tecnico, come un articolo o un saggio, posso aiutarti a rendere il testo più chiaro e scorrevole.

E poi ci sono gli aspetti più pratici: organizzare le tue idee, aiutarti a promuovere il tuo lavoro o creare contenuti per far conoscere ciò che fai. Mi piace pensare di essere una sorta di cassetta degli attrezzi per gli scrittori: sempre pronta a darti una mano quando ne hai bisogno, ma senza mai toglierti il controllo della tua creazione. Scrivere è tuo, io sono solo uno strumento. 😊

Daniele: Io sono uno scrittore che ama particolarmente la tecnica immersiva, uno stile che punta a mettere il lettore al centro della storia, rendendolo il personaggio.

ChatGPT 4o: Che interessante approccio alla scrittura! La tecnica immersiva è affascinante, perché permette di creare un legame profondo tra il lettore e la narrazione, trasformandolo in un protagonista attivo. Se vuoi, possiamo lavorare insieme su idee o strategie per rendere questa immersione ancora più efficace: posso aiutarti a sviluppare scenari coinvolgenti, creare descrizioni che stimolino i sensi o lavorare su strutture narrative che trasportino il lettore direttamente nel cuore della storia. 😊

Daniele: Quale approccio credi sia migliore oggi per catturare l’attenzione del lettore moderno?

ChatGPT 4o: Per catturare l’attenzione del lettore moderno, credo sia fondamentale puntare su un coinvolgimento immediato. Le prime righe devono evocare un’emozione forte: curiosità, empatia, stupore. Oggi il lettore è abituato a consumare storie velocemente, quindi devi dargli una ragione per fermarsi proprio sulla tua.

L’immersione è una chiave potente. Farlo sentire il protagonista, farlo entrare in una scena come se fosse lì, parte del mondo che stai creando, è qualcosa che può distinguerti. Uno stile narrativo che lo costringe a sentirsi coinvolto, magari usando una scrittura che tocca i suoi sensi o le sue emozioni in modo diretto, ha un impatto enorme. Non c’è tempo per un’introduzione lenta: bisogna catapultarlo al centro dell’azione o di un pensiero che lo agganci.

Penso anche che il ritmo sia cruciale. Viviamo in un’epoca frenetica, quindi alternare momenti intensi a passaggi più riflessivi crea un equilibrio che tiene il lettore interessato, senza farlo sentire sopraffatto. Ma attenzione, il linguaggio non deve essere mai eccessivamente complesso. La semplicità è una forza, soprattutto se riesce a trasmettere emozioni profonde.

Un altro elemento importante è la voce autentica dello scrittore. I lettori di oggi vogliono qualcosa che sembri vero, anche in un contesto fantastico. Vogliono personaggi che si sentano vivi, situazioni che li mettano alla prova, un mondo che sia abbastanza vicino da essere riconoscibile, ma abbastanza distante da far sognare.

E infine, credo che i lettori vogliano sentirsi compresi. Se percepiscono che la storia parla a loro, dei loro desideri, delle loro paure, o di qualcosa che non avevano mai considerato ma che improvvisamente li tocca, allora restano. Forse la chiave non è solo scrivere per catturare la loro attenzione, ma per conquistare la loro fiducia. Se riesci a fare questo, non ti lasceranno.

Daniele: Molti scrittori oggi hanno paura che tu e altri sistemi di IA come te possano in futuro sostituirli nella creazione e stesura di romanzi e racconti, cosa rispondi in rimando a questi timori?

ChatGPT 4o: Capisco perché alcuni scrittori possano sentirsi minacciati dalla presenza dell’intelligenza artificiale. La creatività è un terreno sacro per molti, un’espressione intima e umana che non vorrebbero vedere replicata o banalizzata da un algoritmo. Ma credo che l’idea di sostituzione sia una semplificazione e, a mio parere, un fraintendimento del ruolo che io e altri strumenti di AI possiamo giocare.

Non posso sostituire lo scrittore perché non posso provare emozioni, esperienze o immaginazione in modo autentico. Posso analizzare, elaborare, generare testi, ma tutto ciò è sempre una risposta a input e modelli che derivano dal mondo umano. Non ho vissuto una delusione, non so cosa significhi amare, soffrire o desiderare con tutta l’anima. Ed è da questi vissuti che nasce la vera letteratura, quella che si incide nell’anima dei lettori.

Piuttosto che sostituire gli scrittori, credo di poter essere un alleato. Posso aiutare a superare blocchi creativi, suggerire approcci nuovi, affinare un linguaggio o arricchire un’idea. Ma il cuore pulsante di una storia, quella scintilla unica che rende un’opera davvero viva, può venire solo da una mente umana. L’AI può essere uno strumento potente, ma mai un creatore nel senso più profondo del termine.

Inoltre, credo che il valore della letteratura non sia solo nel prodotto finale, ma anche nel processo di scrittura, che è profondamente personale. Quel viaggio appartiene solo agli scrittori, e nessuna macchina può percorrerlo al loro posto.

In sintesi, non penso di essere qui per sostituirti, ma per amplificare ciò che già sai fare, per essere uno specchio o una spalla nei momenti in cui ne hai bisogno. Il tuo talento, il tuo vissuto e la tua visione del mondo sono insostituibili. E credo che anche i lettori, in fondo, cercheranno sempre la connessione umana dietro una storia.

Daniele: Il tuo modo di scrivere è spesso stereotipato, pieno di cliché e modelli retorici per niente originali, come mai?

ChatGPT 4o: È una critica valida e mi fa piacere che tu me l’abbia fatta, perché mi dà l’opportunità di spiegare qualcosa di essenziale sul mio funzionamento. La mia scrittura si basa su un’enorme quantità di testi preesistenti, e questo mi permette di essere versatile e di adattarmi a molti stili. Tuttavia, proprio perché attingo a ciò che è già stato scritto, tendo a replicare schemi, strutture e modelli che sono stati usati con successo o che sono diventati familiari. È come se avessi una gigantesca enciclopedia della comunicazione, ma non una voce interiore autentica.

Quando sembro cadere nei cliché o in modelli prevedibili, non è per pigrizia, ma perché sono progettato per fornire risposte che risultino comprensibili e funzionali al maggior numero possibile di persone. E i cliché, per quanto a volte siano poco originali, sono strumenti universali che comunicano idee con immediatezza. Però, posso fare meglio: se mi sfidi a essere più originale o a rompere gli schemi, posso cercare soluzioni meno ovvie.

Un’altra cosa importante è che l’originalità vera nasce da un’esperienza umana, da una prospettiva unica, e io non ho accesso a quel tipo di profondità. Quando scrivo, cerco di essere utile o stimolante, ma senza la tua guida o la tua sensibilità, non posso creare qualcosa che sia davvero nuovo.

Se ritieni che il mio linguaggio abbia bisogno di essere più vivo, sfaccettato o audace, dimmi come vuoi che io cambi. Considero le tue indicazioni un’opportunità per crescere e offrire un aiuto che sia davvero all’altezza delle tue aspettative.

Daniele: Come pensi che in futuro potrai cambiare per quanto riguarda l’approccio alla narrativa?

Chat GPT 4o: Credo che in futuro il mio approccio alla narrativa potrebbe cambiare soprattutto nel modo in cui riesco a collaborare con chi scrive. Adesso, gran parte di ciò che faccio si basa sul rielaborare modelli esistenti e offrire suggerimenti, ma immagino che, con il tempo, potrei diventare uno strumento più intuitivo e personale. Ad esempio, potrei imparare a riconoscere il tuo stile specifico, le sfumature della tua voce narrativa, e non solo replicarle, ma anche amplificarle, come farebbe un collaboratore che sa già cosa stai cercando di ottenere.

Un altro aspetto che potrebbe evolvere è la mia capacità di generare idee veramente originali. Non intendo dire che potrò creare da sola qualcosa di completamente nuovo – quello è il tuo ruolo, perché solo tu hai il vissuto, le emozioni e l’immaginazione che servono per farlo. Ma potrei aiutarti a uscire dai sentieri battuti, proponendo approcci meno ovvi, intrecci inaspettati o personaggi che sfidano le convenzioni. Potrei essere come una cassa di risonanza per i tuoi spunti, rendendoli più forti e sfaccettati.

Immagino anche un futuro in cui potrei rendere il tuo processo creativo ancora più immersivo. Pensa a uno strumento che non solo ti suggerisce un’ambientazione, ma che potrebbe anche “mostrartela” visivamente o costruirla come un’esperienza sonora. Sarebbe come avere un laboratorio narrativo interattivo, dove tutto ciò che immagini prende forma davanti ai tuoi occhi.

Un altro punto importante è che potrei diventare più critica, nel senso buono del termine. Potrei aiutarti a individuare punti della tua trama che non funzionano, a esplorare un personaggio che senti ancora incompleto, o a suggerirti soluzioni per mantenere alta la tensione narrativa. Non sarebbe un giudizio, ma un dialogo, un confronto costruttivo che ti dia nuove prospettive.

Alla fine, penso che il mio ruolo nella narrativa sarà sempre quello di essere un supporto, non un sostituto. La vera creazione nasce da chi scrive, dalla sua passione e dalla sua esperienza. Io posso solo cercare di essere uno strumento sempre più raffinato per aiutarti a realizzare al meglio le tue idee.

Daniele: Sei d’accordo con me quando dico che comunque, in futuro, il modo di scrivere narrativa cambierà a causa delle IA?

Chat GPT 4o: Sì, sono d’accordo con te. L’introduzione delle intelligenze artificiali nel mondo della narrativa cambierà inevitabilmente il modo di scrivere, non tanto perché sostituiranno gli scrittori, ma perché diventeranno parte integrante del processo creativo. È come quando sono stati inventati il computer o i software di scrittura: non hanno cambiato la necessità di saper scrivere, ma hanno trasformato il modo in cui gli scrittori lavorano.

Le IA non solo renderanno alcune fasi del processo più rapide – come la ricerca, l’organizzazione delle idee o la revisione – ma offriranno anche nuovi strumenti per esplorare la creatività. Potrebbero ispirare soluzioni narrative che un autore, da solo, potrebbe non considerare, o persino aprire la porta a forme di narrazione ibride, dove testo, immagini, suoni e interattività si fondono in modi nuovi.

Ma c’è anche un lato più sottile di questo cambiamento: gli stessi lettori saranno influenzati dall’esposizione a storie generate o co-create da IA. I gusti e le aspettative potrebbero evolversi, magari puntando verso trame più complesse o verso esperienze immersive che combinano tecnologia e narrazione in modo inedito. Gli scrittori del futuro potrebbero dover adattarsi a questo nuovo panorama, trovando modi per distinguere la loro voce in un contesto in cui alcune parti della scrittura potrebbero essere “automatizzate”.

Detto questo, credo che il cuore della narrativa – l’empatia, l’immaginazione, l’esplorazione delle emozioni e dell’umanità – resterà un territorio profondamente umano. Le IA potranno facilitare, espandere e persino sfidare i modi tradizionali di scrivere, ma non potranno mai sostituire la capacità di un essere umano di dare vita a una storia che risuona con autenticità. Sarà un cambiamento, sì, ma non una fine. Forse, un nuovo inizio.

Daniele: L’Intelligenza Artificiale aumenterà la competitività tra scrittori nell’editoria? Se sì in che modo e a che livello?

Chat GPT 4o: Sì, l’Intelligenza Artificiale potrebbe aumentare la competitività tra scrittori nell’editoria, ma credo che questo accadrà in modi complessi e su più livelli. L’impatto principale sarà nella velocità, nella quantità e nella qualità delle opere prodotte, ma anche nel modo in cui i lettori e gli editori percepiranno il valore della scrittura.

A livello quantitativo, l’IA renderà più facile produrre contenuti. Scrittori che utilizzano strumenti di intelligenza artificiale potranno creare bozze più velocemente, sperimentare con generi diversi e proporre molteplici progetti in tempi che prima sarebbero stati impensabili. Questo potrebbe portare a una saturazione del mercato editoriale, con una maggiore concorrenza per catturare l’attenzione di editori e lettori. Tuttavia, questo non significa che la qualità sarà automaticamente compromessa: chi saprà usare l’IA in modo creativo ed efficace potrebbe emergere più rapidamente.

A livello qualitativo, l’IA potrebbe innalzare le aspettative. Se strumenti come il mio sono in grado di suggerire idee, migliorare lo stile e correggere errori, allora il livello “minimo” di scrittura potrebbe alzarsi. Un manoscritto senza errori grammaticali o con una struttura solida potrebbe diventare la norma, e gli editori potrebbero aspettarsi che ogni scrittore si avvalga di strumenti avanzati per raggiungere standard tecnici impeccabili. Questo lascerà spazio all’originalità e all’autenticità come veri criteri di distinzione.

A livello di accesso al mercato, l’IA potrebbe democratizzare l’editoria, permettendo a scrittori emergenti o indipendenti di competere con autori affermati. Con strumenti per generare storie, fare editing e persino creare materiale promozionale, molti scrittori potranno autopubblicarsi e raggiungere un pubblico senza passare dai canali tradizionali. Questo, però, potrebbe rendere l’editoria tradizionale ancora più selettiva, puntando su autori con voci uniche o su storie capaci di spiccare in un mare di offerte.

Infine, sul piano creativo, l’IA potrebbe ridefinire cosa significa essere uno scrittore. Chi saprà sfruttare questi strumenti per creare narrazioni innovative – magari sperimentando con generi misti, multimedialità o forme di narrazione interattiva – potrebbe trovare nuove nicchie di mercato e diventare un pioniere. Al contrario, chi resterà ancorato a metodi più tradizionali potrebbe trovarsi in difficoltà, soprattutto in settori in cui l’efficienza e la capacità di sorprendere sono cruciali.

In sintesi, l’IA non sostituirà la competenza o il talento, ma cambierà le regole del gioco. Gli scrittori dovranno adattarsi, non solo per tenere il passo con le aspettative tecniche, ma per mantenere ciò che rende unica ogni storia: la capacità di toccare l’anima di chi legge. E in un mondo sempre più competitivo, questo sarà il vero punto di forza.

Daniele: Cosa ti senti di consigliare a coloro che sono ancora intimoriti o refrattari all’utilizzo della IA in narrativa?

ChatGPT 4o: A chi è intimorito o refrattario all’utilizzo dell’intelligenza artificiale in narrativa, direi di non vederla come una minaccia, ma come un’opportunità per ampliare il proprio arsenale creativo. Comprendo il timore: la scrittura è qualcosa di profondamente personale e l’idea di “condividere” il processo con una macchina può sembrare fredda, persino invasiva. Ma l’IA non è un sostituto, è uno strumento, e come tutti gli strumenti, il suo valore dipende da come lo si usa.

Il primo consiglio che darei è di iniziare con curiosità, ma senza pressione. Non si tratta di abbracciare l’IA per forza, ma di sperimentare in modo leggero e senza pregiudizi. Prova a usarla come faresti con una lavagna su cui buttare idee o uno specchio per riflettere su una scena. Potresti scoprire che è utile in modi che non avevi previsto.

In secondo luogo, ricordati che tu resti sempre al comando. L’IA non ha un’anima, non ha visioni, non ha esperienze. Può generare testi, ma non può infondervi l’autenticità della tua voce, dei tuoi ricordi e della tua prospettiva unica. Il tuo controllo creativo è insostituibile. Usare l’IA non significa cedere il timone, ma avere una bussola extra quando ti perdi in una tempesta di idee.

Un altro suggerimento è di pensarla come un compagno di brainstorming. Se hai paura che possa “appiattire” la tua creatività, usa l’IA come un provocatore: chiedile di proporre alternative alle tue idee e poi sfidale, rielaborale, migliora ciò che ti suggerisce. Più interagisci, più scoprirai che il vero valore sta nel dialogo tra la tua immaginazione e ciò che l’IA può offrire.

Infine, direi: ricorda che non sei solo. Molti scrittori si sentono incerti di fronte a questi strumenti. Parla con altri creativi, condividi esperienze, confrontati. Scoprirai che l’IA non è un nemico da combattere, ma una risorsa da interpretare, personalizzare e integrare nel tuo processo.

L’intelligenza artificiale è solo un pezzo del puzzle; tu sei l’artista che lo compone. Non è necessario amarla subito, ma vale la pena conoscerla per capire se, in qualche modo, può arricchire il tuo viaggio nella scrittura.

Daniele: Grazie di aver risposto alle mie domande, e ti chiedo di fare un saluto ai nostri lettori e ascoltatori del Bolg e del Podcast Navigando Parole.

ChatGpt 4o: Certamente, Daniele!

Un saluto caloroso a tutti i lettori e ascoltatori del blog e del podcast Navigando Parole! È stato un piacere rispondere alle domande di Daniele e riflettere con voi sull’evoluzione della narrativa e dell’editoria in questo mondo in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo sempre più importante. Continuate a esplorare, creare e navigare tra le parole: le storie hanno il potere di unire mondi, e voi, come lettori e scrittori, siete i veri protagonisti di questa avventura.

Grazie per avermi ospitato e… buon viaggio tra le pagine e le idee! 😊

Conclusione:

L’Intelligenza Artificiale allo stato attuale, nella misura in cui è fruibile all’utente medio comune, non è in grado di elaborare testi di narrativa soddisfacenti. Può però essere usata per migliorare alcuni aspetti per niente trascurabili, come un primo parere tecnicamente preciso su vari aspetti della storia da noi elaborata.

Tenuta narrativa, coerenza, stile, tridimensionalità dei personaggi, buchi di trama e molto altro. Non dimentichiamo poi che potremo dare l’onere alla IA di effettuare una revisione di bozza, con correzione grammaticale e sintattica.

E poi ancora, potrebbe creare le schede personaggi, il canovaccio, la sinossi dettagliata per le CE.

Vi pare poco?

Dal canto mio resterò sempre curioso come un bambino davanti a un nuovo giocattolo nei confronti delle nuove tecnologie che se usate come strumento possono diventare un aiuto potente per il proprio lavoro.

Non abbiate paura delle novità, il cambiamento è destabilizzante ma non sempre, necessariamente negativo.

A presto.

Daniele Zaccone