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Giuliano Olivotto

Disegnatore e Scrittore di fantascienza, fantastico e horror.

Breve (o super breve) ma intenso!

Introduzione e concisione nella narrativa breve

La scrittura di racconti brevi e flash fiction rappresenta una sfida complessa e raffinata, spesso sottovalutata. Sebbene il loro formato sembri favorire semplicità e rapidità, queste forme narrative richiedono un’elevata maestria nell’arte della sintesi e una profonda consapevolezza strutturale e stilistica.

In un racconto breve, la concisione diventa non solo una necessità, ma una virtù. Ogni parola, ogni battuta, ogni segno di punteggiatura deve essere carico di significato e risultare essenziale al tessuto narrativo. Il racconto breve generalmente si aggira intorno alle 20.000 battute, spazi inclusi. Questa misura impone una disciplina stilistica severa. Non c’è spazio per descrizioni prolisse o lunghe digressioni psicologiche.

Flash fiction e l’arte dell’implicito

La flash fiction, ancora più condensata, spinge all’estremo questa esigenza. Limitata generalmente tra le 2.000 e le 5.000 battute, abbandona ogni velleità esplicativa e ci proietta immediatamente nel cuore del conflitto narrativo. Un esempio emblematico, spesso attribuito a Ernest Hemingway, è il celebre racconto: “For sale: baby shoes, never worn.” (In vendita: scarpe da neonato, mai usate). Sei parole sufficienti per evocare un universo emotivo vastissimo.

La forza del racconto super breve risiede spesso nell’implicito, nel non detto. L’arte della sottrazione raggiunge qui il suo apice: si narra non tanto attraverso ciò che viene dichiarato, ma attraverso ciò che rimane sotto la superficie, invitando il lettore a riempire i vuoti con la propria interpretazione.

La narrativa breve nell’era digitale e i suoi maestri

Negli ultimi anni, con l’avvento delle piattaforme digitali e social, il racconto super breve ha vissuto una nuova stagione di successo. La rapidità con cui si consuma questo tipo di narrazione risponde perfettamente alla crescente frammentazione dell’attenzione contemporanea. Tuttavia, questi racconti possono rivelarsi profondamente incisivi.

Grandi maestri della letteratura hanno esplorato queste forme narrative con straordinaria perizia. Ernest Hemingway, con il suo stile asciutto e minimalista, e Raymond Carver, con il suo magistrale controllo del non detto, sono tra gli esempi più illustri. In Italia, Italo Calvino, Dino Buzzati e Stefano Benni hanno dimostrato che la brevità non è una limitazione, ma un’opportunità per un’esplorazione profonda dell’umano.

Una sfida per gli scrittori emergenti

La scrittura di racconti brevi e super brevi non è una forma “minore”, ma una sfida di precisione e complessità. Quando queste forme raggiungono il loro massimo potenziale, possono avere un impatto emotivo e intellettuale paragonabile a quello dei romanzi più estesi.

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