Home » Incudini e Frafalle di Marco Petruzzella
Scrittore ed Editor - Fondatore di Navigando Parole
Con la raccolta poetica Incudini & Farfalle, Marco Petruzzella ci invita a immergerci in un mondo di contrasti, un universo in cui coesistono, senza mai annullarsi a vicenda, la durezza della vita quotidiana e la leggerezza dei sogni e delle aspirazioni. Pubblicata da Edizioni La Gru, la silloge rappresenta un esempio di come la poesia contemporanea possa affrontare tematiche universali e profonde, ma allo stesso tempo utilizzare un linguaggio accessibile e fortemente radicato nel presente.
Sin dalle prime pagine, appare evidente che Incudini & Farfalle non è solo una raccolta di poesie, ma un vero e proprio viaggio dentro l’animo umano, in cui il lettore è chiamato a riflettere sui grandi dilemmi esistenziali, sulla memoria, sul dolore, sulla lotta per la ricerca di un senso. Come suggerito dal titolo, l’opera si muove lungo una linea sottile che separa la pesantezza della realtà – simboleggiata dall’incudine – dalla leggerezza di una dimensione immaginativa e ideale, simboleggiata dalle farfalle. Questa dicotomia, che attraversa l’intera silloge, rappresenta il fulcro attorno a cui si sviluppa la poetica di Petruzzella, fatta di contrasti, echi, silenzi, e momenti di grande intensità emotiva.
Uno dei temi più ricorrenti all’interno della raccolta è il dolore, vissuto in tutte le sue sfaccettature: fisico, psicologico, esistenziale. In poesie come Giobbe 2.0, Petruzzella esplora un sentimento di disillusione e ribellione verso l’idea di un destino segnato o di un disegno divino imperscrutabile. L’autore si mette nei panni di Giobbe, il personaggio biblico che, pur essendo giusto, è messo alla prova da sofferenze inimmaginabili, e lo reinterpreta in chiave contemporanea. Il Dio al quale Petruzzella si rivolge appare come un’entità distante e crudele, il cui “disegno” non è altro che uno “scarabocchio folle”, creato non dalla sapienza divina, ma da una scimmia dispettosa. In questi versi si percepisce un senso di tradimento e un bisogno urgente di risposte, che tuttavia sembrano non arrivare.
Nonostante il forte senso di sofferenza, Incudini & Farfalle non è un’opera nichilista. Al contrario, accanto alla descrizione del dolore troviamo la ricerca costante di un riscatto, di una via di fuga, di un orizzonte possibile. La poesia di Petruzzella è, infatti, permeata da una forte componente di resilienza, dalla capacità di affrontare le difficoltà e di trasformarle in qualcosa di creativo. Questa resilienza emerge in diverse poesie, come in Compleanno, in cui un evento banale come la perdita di un dente diventa simbolo di un ineluttabile processo di decadimento, ma al tempo stesso è descritto con un’ironia sottile e malinconica. Il dolore non è mai fine a se stesso: è sempre occasione di riflessione, di autoesame e di crescita interiore.
Il titolo stesso della silloge, Incudini & Farfalle, è una chiave di lettura fondamentale per comprendere l’intera raccolta. L’incudine, simbolo di pesantezza, fatica, e del lavoro incessante a cui siamo costretti dalla vita, si contrappone alla farfalla, simbolo di leggerezza, di bellezza effimera e di libertà. Queste due immagini non sono mai in conflitto diretto, ma piuttosto coesistono, riflettendo la tensione costante tra l’aspirazione a una vita più leggera e il peso della realtà quotidiana.
Molte poesie riflettono questo dualismo attraverso un uso sapiente delle immagini. In La panchina di Giacomo, ad esempio, l’autore si sofferma su un momento di pausa, di riflessione, in cui l’atto semplice di sedersi accanto a qualcuno diventa simbolo di una ricerca di significato. Giacomo Leopardi, evocato nel titolo, è una figura chiave per comprendere questo equilibrio tra pessimismo e slancio vitale. Come Leopardi, anche Petruzzella sembra oscillare tra una visione disincantata del mondo e una struggente aspirazione a qualcosa di più elevato e puro.
La farfalla, che nella sua brevità di vita rappresenta la fugacità della bellezza e della felicità, si trasforma così in un emblema della capacità dell’uomo di elevarsi sopra le difficoltà, anche solo per un breve istante. Questo contrasto tra pesantezza e leggerezza si riflette anche a livello stilistico, con poesie che alternano momenti di intensità emotiva a passaggi più leggeri, quasi giocosi.
Uno degli aspetti più interessanti della poetica di Marco Petruzzella è la capacità di mescolare riferimenti alla cultura pop contemporanea con elementi di poesia alta. In diverse poesie, l’autore fa riferimento alla musica punk, al rock, e alla cultura underground, inserendo questi elementi in un contesto lirico che potrebbe sembrare distante da tali influenze. In Negroni, ad esempio, Petruzzella adotta uno stile volutamente provocatorio, giocando con l’immagine di una bevanda alcolica per descrivere un senso di disillusione e di fallimento sociale. Il Negroni diventa simbolo di un’umanità stanca e in cerca di consolazione, che tenta di trovare sollievo nei piaceri effimeri.
Questo connubio tra poesia e cultura pop raggiunge il suo apice in poesie come Haiku Hey Ho, in cui l’autore si ispira esplicitamente alla musica punk dei Ramones, gruppo a cui dedica anche un omaggio personale nell’introduzione. Gli haiku, brevi componimenti poetici di origine giapponese, vengono qui rivisitati in chiave ironica e punk, diventando lo strumento attraverso cui Petruzzella esprime la propria rabbia contro le “angosce” della vita moderna. Questo tipo di sperimentazione dimostra la versatilità dell’autore e la sua capacità di portare la poesia fuori dai confini tradizionali, mescolando elementi colti e popolari in un’armonia sorprendente.
Un altro aspetto distintivo della raccolta è l’alternanza tra toni profondamente seri e momenti di ironia dissacrante. In poesie come Un cinese, l’autore si diverte a giocare con i luoghi comuni e con il linguaggio, creando una sorta di poesia-nonsense che però nasconde una riflessione più ampia sulla società e sull’identità. L’ironia diventa, in questo contesto, uno strumento per svelare le contraddizioni e le ipocrisie della vita moderna, offrendo al lettore un punto di vista alternativo e provocatorio.
L’ironia, tuttavia, non è mai fine a se stessa. Anche nei momenti più leggeri, c’è sempre un sottofondo di malinconia, un senso di fragilità che permea l’intera raccolta. Questo si nota in poesie come Compleanno, dove un episodio apparentemente banale – la perdita di un dente – diventa occasione per riflettere sul passare del tempo e sulla precarietà dell’esistenza. Petruzzella dimostra di saper utilizzare l’ironia come un’arma a doppio taglio: da un lato diverte, dall’altro lascia un senso di inquietudine, di qualcosa che non può essere completamente risolto.
Un elemento centrale di Incudini & Farfalle è il dialogo continuo che Petruzzella intrattiene con i grandi maestri della letteratura e della poesia. Giacomo Leopardi e Alda Merini, in particolare, sono figure che ricorrono in diversi punti della raccolta, diventando interlocutori immaginari con cui l’autore si confronta. In Omaggio ad Alda Merini, la poetessa milanese viene evocata come una sorta di regina della poesia, un modello di riferimento per chi, come Petruzzella, cerca di esprimere la complessità del vivere attraverso il verso.
L’omaggio a questi grandi poeti non è mai puramente celebrativo: è un dialogo vero e proprio, un confronto.
La Silloge di Marco Petruzzella scava nella società moderna e nell’animo umano, fa riflettere, divertire ma soprattutto è una piacevole lettura fatta di piccole perle nelle quali l’autore ha inciso parole che illuminano l’anima.